martedì 27 novembre 2012

DEFINIZIONE


Che cos'è la fecondazione assistita?

L’espressione “Fecondazione assistita o artificiale” indica le procedure capaci di permettere e favorire la fecondazione di una cellula uovo di una donna da parte di spermatozoi maschili nel caso in cui essa non avvenga in modo naturale.






STORIA


Louise Brown


Questa nuova invenzione fu sviluppata da Robert Geoffrey Edwards e Patrick Steptoe. Una data importante da ricordare è sicuramente il 25 luglio 1978  in cui nasce in Inghilterra Louise Brown, la prima bambina concepita in provetta con la tecnica denominata “fecondazione assistita o artificiale”.
I genitori di questa ragazza decisero di ricorrere alla fecondazione assistita dopo aver provato inutilmente a concepire per nove anni; sebbene i Brown sapessero che la procedura era in via sperimentale decisero lo stesso di adottare questo nuovo metodo. Louise nacque alle 23.47 al Oldham tenar hospital attraverso un parto cesareo programmato.

Alla nascita pesava 2,608 Kg e l’avvenimento fu ripreso tutto su nastro. Louise ha una sorella, Natalie, anch’ella concepita con la fecondazione assistita e anche lei, a sua volta, in età adulta ha utilizzato la fecondazione assistita per far nascere sua figlia.


 

TIPOLOGIE


Le tecniche di fecondazione assistita


Esse si possono dividersi in due tipi principali:

       1. Fecondazione assistita in vivo: le modalità utilizzate per questo tipo di fecondazione sono l’inseminazione artificiale e la cosiddetta GIFT.




L’inseminazione artificiale prevede, al di là delle differenze metodologiche, l’iniezione degli spermatozoi (del partner se è omologa, di un donatore se è eterologa), nelle vie genitali della donna. 

La GIFT, invece, avviene attraverso il trasferimento intratubarico dei gameti: si iniettano cioè, all’interno delle tube femminili sia gli spermatozoi (del marito o di un donatore) che le cellule uovo (della donna stessa o di una donatrice). 
   
2. Fecondazione assistita in vitro: con questo tipo di fecondazione si cambia il luogo dell’inizio della formazione delle prime cellule embrionali che non avviene più all’interno della donna, ma in provetta. La principale tecnica utilizzata la cosiddetta F.I.V.E.T. (fecondazione in vitro ed embrio-transfer). È un procedimento complesso ed invasivo (soprattutto per il corpo femminile) che si svolge in due fasi: l’incontro dei gameti (le cellule riproduttive maschili e femminili) in provetta (F.I.V.) ed il successivo trasferimento degli embrioni che si sono formati nell’utero (E.T.).
 
Le ovaie della donna sono sottoposte al trattamento di agenti farmacologici ed a vari cicli di controlli e terapie generalmente quotidiane. Dopo 34-36 ore, in anestesia generale, viene effettuata l’aspirazione degli oociti (i gameti femminili o cellule uovo). Entro 18 ore può avvenire il processo di fecondazione che si compie all’interno di provette. Gli embrioni selezionati (di solito due o tre) sono quindi trasferiti nell’utero femminile (o nelle tube di Falloppio).  




 


Si parla di fecondazione omologa quando il seme e l'ovulo utilizzati nella fecondazione assistita appartengono alla coppia di genitori del nascituro, il quale presenterà quindi un patrimonio genetico ereditato da coloro che intendono allevarlo. La fecondazione eterologa si verifica, invece, quando il seme oppure l'ovulo (ovodonazione) provengono da un soggetto esterno alla coppia.